Tutti Pronti! Si Parte!
1 agosto Apertura del percorso enogastronomico nelle vie del borgo ed alle ore 21:30 Inaugurazione della Fiera del Vino e sfilata del Corteo Storico di Montefiascone con l'Arrivo del Servo Martino.
Un po di storia del nostro corteo:
Erano i primi anni del XII secolo. Era ancora viva la lotta per le investiture, che da decenni vedeva contrapposti Papato e Impero per la preminenza nel conferimento delle più alte dignità ecclesiastiche. Sarebbe terminata nel 1122, grazie all'accordo che il pontefice Callisto II e l'imperatore Enrico V raggiunsero a Worms. E proprio durante il viaggio di Enrico verso Roma per ricevere la corona imperiale dalle mani di Pasquale II all'inizio del 1111 ha inizio la vicenda, a metà tra storia e leggenda, che ha dato il nome al famoso EST EST EST. Si narra che del seguito imperiale diretto a Roma facesse parte anche il nobile tedesco Giovanni Deuc, vescovo o barone cui la tradizione ha poi attribuito il nome di Defuk, amante della buona tavola e soprattutto del buon vino. Per soddisfare al meglio la sua passione nel lungo viaggio verso la capitale della cristianità, si faceva precedere dal fedele servitore Martino, sommelier ante litteram, che aveva il compito di scrivere la parola latina EST (ovvero "c'è") sulla porta delle osterie in cui avesse trovato un vino degno del palato del suo signore.
Nel lungo viaggio attraverso la Penisola Martino assaggiò molti vini deliziosi e li segnalò più volte
con la parola EST, come avvenne a Montepulciano. A Orvieto il vino era così buono che Martino, per meglio richiamare l'attenzione del suo padrone, duplicò il segnale convenuto e scrisse EST EST. Era forse quello il vino più buono d'Italia. Ma giunto a Montefiascone dovette ricredersi. In questo piccolo borgo, allora non ancora città, il fedele servitore trovò un moscatello così squisito che non poté fare altro che scrivere EST EST EST. Non poteva esserci di meglio!
Quando qualche giorno dopo Defuk giunse a Montefiascone non poté credere ai suoi occhi: Martino, forse annebbiato per il troppo bere, doveva essersi sbagliato, non era possibile che quel vino fosse più buono di quelli che aveva già incontrato lungo la strada. Entrato nell'osteria e assaggiatolo con un po' di diffidenza, si convinse però che il suo servitore aveva visto giusto: quel moscatello era veramente un nettare divino. Incantato dalla bellezza del luogo e entusiasta della bontà del vino, Defuk decise allora che il suo viaggio era finito. Sì fermò a Montefiascone, convinto di non potere trovare per sé un posto migliore.
Secondo la leggenda vi rimase per oltre due anni, e tra una bevuta e l’altra vi morì nel 1113, lasciando alla comunità tutti i suoi averi, a patto che ogni anno, nell’anniversario della sua morte, fosse versato un barile di vino sulla tomba fatta realizzare dal fedele Martino, che vi fece rappresentare la figura giacente del suo signore e vi aggiunse questo singolare epitaffio: “EST EST EST.
Per il troppo EST qui è morto il mio signore Giovanni Deuc”. Stando alla tradizione le ultime volontà del nobile tedesco vennero rispettate per vari secoli, finchè all’inizio del XVIII secolo si decise di non versare più il vino sulla tomba ormai consunta dal tempo ma di destinarlo al locale seminario fatto edificare qualche anno prima dal cardinale Marco Antonio Barbarigo.
Ogni anno a partire dal 1968 il Corteo Storico rievoca l’arrivo e il soggiorno a Montefiascone di Defuk, che oltre novecento anni fa battezzò il vino locale con il triplice EST che lo contraddistingue ancora oggi.
E mentre centinaia di gruppi storici rievocano nei propri paesi sanguinosi fatti d’arme e intere comunità fondano la loro appartenenza sulle gesta eroiche di santi, soldati e cavalieri, Montefiascone ha scelto come suo testimonial un simpatico beone, pure straniero, che volle condividere
con gli abitanti del piccolo borgo un po’ di piacere terreno.
Nel corso degli anni il Corteo
si è arricchito di scene, sfilate e personaggi, passando dalle poche decine iniziali alle centinaia di figuranti attuali. Trombe e tamburi precedono soldati e uomini d'arme, dame e cavalieri, magistrati e artigiani, tutti con i loro abiti variopinti, mentre gli sbandieratori creano volteggi nel cielo con le loro variopinte bandiere. Al centro del corteo, riconoscibile per la sua caratteristica veste ispirata a quella visibile sulla lastra tombale, Defuk con le sue guardie del corpo, accompagnato dal fedele Martino. Quella del Corteo è una storia collettiva che si intreccia con i ricordi personali di chi, a vario titolo, vi ha
partecipato nel corso dei decenni.
Caratteristica e folkloristaca è anche la gara delle botti messa in scena ogni anno nell’ambito della rievocazione dei giochi medioevali celebrati in onore di Defuk: le quattro contrade di Montefiascone, Mosse-Verentana, Coste, La Rocca e San Flaviano, si sfidano in una avvincente corsa in salita spingendo pesanti botti di legno per aggiudicarsi il primo posto. Le stesse squadre partecipano poi al palio della pigiatura, sfidandosi in una gara di spremitura a piedi nudi dell'uva contenuta in grossi recipienti di legno.
Insomma, Corteo Storico e EST EST EST, un binomio indissolubile che perpetua il ricordo di un antico episodio tra storia e leggenda che ha reso Montefiascone celebre in tutto il mondo.